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Pubblicato un nuovo articolo scientifico dal team UZRF sulla potenziale distribuzione geografica di X. crassiusculus e X. compactus. - Life Samfix
Notizie

Il team URZF ha pubblicato un articolo scientifico sulla potenziale distribuzione geografica di X. crassiusculus
e X. compactus, due coleotteri xilofagi. Entrambe le specie sono originarie del sud-est asiatico e sono
invasive in Africa, nelle Americhe, in Oceania e più recentemente in Europa, dove sono state rilevate
nel 2003 e nel 2011, rispettivamente. Questo studio ha modellato aree adatte e non adatte per entrambe le specie
in base al clima presente e futuro, utilizzando proiezioni climatiche per il 2050 e il 2070 per 4 diversi
scenari di concentrazione di gas serra.

I modelli creati per ogni specie sono stati valutati sulla loro capacità di prevedere l’invasione europea e le loro prestazioni, misurate dalla loro AUC (Area Under Curve). Lo studio ha mostrato che l’attuale distribuzione di X. compactus è limitata rispetto alle sue aree aree idonee, specialmente in Europa, dove la maggior parte delle coste mediterranee e atlantiche sono previste come idonee ma non ancora invase. Per quanto riguarda la distribuzione futura, i modelli prevedono una progressione delle aree aree idonee verso l’Europa nord-orientale, il nord degli Stati Uniti, l’Uruguay, l’Africa centrale, l’Oceania e alcune regioni dell’Asia.

Contemporaneamente, lo studio prevede una regressione nel Nord Africa, nelle parti più orientali del Mediterraneo, America Centrale, Venezuela e alcune parti degli Stati Uniti.
La debole performance dei modelli creati per X. crassiusculus ha impedito di fare previsioni.
L’ipotesi principale per spiegare questo risultato è che la struttura genetica della specie è stata trascurata.

Secondo Storer et al. nel 2017 *, lo Xylosandrus crassiusculus può essere diviso in due cluster (gruppi geneticamente differenziati), che potrebbero avere diverse preferenze ecologiche, e quindi, avrebbero dovuto essere considerati durante la modellazione. Lo studio suggerisce che questi risultati dovrebbero essere inclusi quando si eseguono le analisi del rischio fitosanitario.
Potete trovare l’intero articolo qui in accesso aperto: https://rdcu.be/cdys0